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Stipsi cronica severa funzionale

Stipsi cronica severa funzionale

La stipsi cronica è caratterizzata da un numero ridotto di scariche settimanale (< a 3) ma anche da sforzo evacuativo e senso di evacuazione incompleta frequenti. Non tutte le forme di stitichezza sono uguali: dopo aver escluso quelle organiche e seconadrie soprattutto nei pazienti con oltre 45 anni o sintomi di allarme quelle funzionali possono essere dovute a rallentato transito o o blucco nella fase di espulsione. La diagnosi differenziale è importante per una corretta strategia non basata solo su lassativi soprattutto nei soggetti giovani.

Per Approfondire

La stipsi cronica è una condizione clinica caratterizzata da defecazione difficoltosa, poco frequente o che sembra incompleta. Può essere sintomo di patologie intestinali e sistemiche, oppure essere un’entità autonoma: stipsi cronica o funzionale.
Con i criteri diagnostici internazionali di ROMA III si è cercato di definire la stipsi in modo oggettivo considerando, oltre alla frequenza delle evacuazioni (inferiori a 3 alla settimana), lo sforzo evacuativo, la consistenza delle feci, la sensazione di evacuazione incompleta, il senso di fastidio anorettale e la necessità di manovre manuali di facilitazione.
In Italia la prevalenza della stipsi nella popolazione generale è calcolata tra il 9,7% e il 12,3%.
La prevalenza è maggiore nel sesso femminile e negli anziani, con un rapporto M/F di 1 a 2.

DEFINIZIONE E CLASSIFICAZIONE

Si parla di stipsi cronica quando i sintomi riferiti dal paziente rientrano tra quelli previsti dai criteri di Roma III e anche , nel setting delle cure primarie, quando alla percezione soggettiva si aggiungano altri sintomi, quali lo sforzo evacuativo, il fastidio addominale o il senso di evacuazione incompleta (tab.1).

Le stipsi possono essere suddivise in gruppi fondamentali:

A) PRIMITIVE

  1. da rallentato transito: può essere legata a un processo neuropatico in cui il numero contrazioni peristaltiche è diminuito, oppure sono incoordinate e non propulsive così da ridurre i movimenti di massa.
  2. con transito normale: è da considerare un vero disturbo funzionale (FGID) secondo Roma III, non essendo possibile dimostrare una causa. Può essere associata alla sindrome dell’intestino irritabile variante stipsi (IBSc)
  3. espulsive: da defecazione ostruita legate ad anormalità del pavimento pelvico. Rettocele, enterocele, prolasso rettale o intussuscezione possono impedire la normale evacuazione delle feci, creando un vero e proprio ostacolo meccanico transitorio o riducendo l’efficacia della forza della spinta per la presenza di una debolezza della parete rettale. Nella sindrome del perineo discendente (più di 3 cm) la forza della spinta addominale viene in parte sprecata nella discesa dei tessuti perineali. O da dissinergia del pavimento pelvico nelle quali l’evacuazione è difficile perché lo sfintere interno non riesce a rilassarsi opportunamente o perché lo sfintere esterno si contrae quando si tenta di defecare.

B) SECONDARIE

Queste ultime sono da collegare a cause organiche (neoplasie colo-rettali, diverticolosi), metaboliche o endocrine (ipercalcemia, diabete, ipotiroidismo, ipopotassiemia), neurologiche (sclerosi multipla, m. di Parkinson, lesioni midollari), psicologiche (depressione, anoressia, bulimia, abusi), iatrogene (oppiacei, calcio-antagonisti, antistaminici, antidepressivi, ferro), che devono essere ricercate con un’attenta anamnesi.

DIAGNOSI

Per completare una diagnosi di primo livello è necessario ricorrere a pochi esami di laboratorio di: Emocromo VES, Potassio, Calcio, glicemia, TSH reflex, sangue occulto nelle feci.

Va immediatamente richiesta una colonscopia se esistono i segni o sintomi di allarme, già citati, o se il paziente ha più di 45 anni e non l’ha già eseguita.

Se si ritiene probabile una stipsi secondaria, vanno interrotti, se possibile, i trattamenti costipanti e/o va affrontata la patologia primitiva con una consulenza specialistica.

Se si ritiene probabile una stipsi cronica idiopatica è utile innanzitutto studiare il Transito Intestinale per valutare dove le feci si rallentano (se nell’intero intestino o solo alla fine).

Se l’esame indica una stipsi idiopatica espulsiva si richiede lo studio delle pressioni dello sfintere anale, del meccanismo della defecazione (Colpo-cisto-perineografia o Defeco RM)

dr. Alberto Bozzani
Coordinatore Digeest
Specialista in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva

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Alberto Bozzani – Dottore.it – VIDEOCONSULTO DIGEEST

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